Tuttavia, il comportamento sostenibile è spesso equiparato a un comportamento moralmente corretto. Cosa significa questo per la creazione culturale sostenibile? E cosa è più importante per noi: un comportamento moralmente ineccepibile o la libertà artistica?
Abbiamo posto a noi stessi e agli autori di Swiss Art di quest’anno, sotto il titolo “Arte e morale”, queste e altre domande simili, ricevendo risposte molto diverse e molto stimolanti. Come introduzione a un argomento piuttosto complesso, abbiamo voluto sapere dall’etico Christof Arn che cos’è effettivamente la morale. Maya Minder ha chiesto al chatbot GPT-4 come dovrebbe essere la creazione di arte sostenibile. A questo si contrappone il trattato filosofico di Claudius Weber sul concetto di moralità, che ci mostra come la ricerca di risposte sia molto più difficile di quanto l’intelligenza artificiale possa suggerire. Christoph Draeger è fermamente convinto che sia dovere e responsabilità degli artisti violare i concetti morali della società. Cornelia Hesse-Honegger parla della sua vita tra scienza e arte e di come il suo lavoro indaghi l’influenza dell’uomo sulle creature più piccole. Anche Julian Charrière si occupa dell’impatto dell’uomo sul pianeta e, in un’intervista, dà un’idea del suo lavoro. L’articolo di Brigitta Hauser-Schäublin sui controversi bronzi del Benin ci porta al centro della discussione sull’interazione tra arte e morale.
Birgit Kempker ha creato una serie di immagini sul tema della moralità appositamente per la rivista. E come ogni anno, abbiamo lasciato che anche i nostri soci dicessero la loro, questa volta sul tema della «doppia morale».